Ricordi sepolti: nuova puntata, vecchi ricordi! Ancora una volta, si tratta di un videogame per la prima Playstation – ha influenzato molto la mia vita da videogiocatore, quella prodigiosa macchinetta!
The Adventures of Alundra è un videogame particolare: un action rpg fantasy con visione isometrica dall’alto – che mi ha bloccato all’inizio del gioco per almeno un mese, dato che non sono riuscito a capire di poter fare un certo salto… – grafica pucciosa, colori pastello e… un sacco di colpi bassi nella trama, con alcuni curiosi picchi di crudeltà!
Ma la crudeltà più grande è la sua localizzazione in italiano… ci arriveremo, per ora ricordiamo insieme le regole della non-rubrica grazie a un bieco copia e incolla.
Ricordi sepolti AKA Mi rinfresco la memoria
Questo spazio è ispirato a una rubrica del sito I 400 calci, chiamata La memoria del pesce rosso: lì, un membro dello staff scrive di un film che non ha visto da un po’, senza cercare informazioni da nessuna parte e facendo considerazioni spiritose .
Io non sono spiritoso – non quando scrivo – perciò mi limiterò a riesumare i miei ricordi di una storia su cui, per qualche motivo, non posso mettere le mani: mi fu prestato il libro, il gioco o il fumetto; ne posseggo una copia, ma è stivata in una scatola dietro un’altra scatola etc.
Poiché la mia memoria fa schifo, per certe cose – nomi di persona, date etc. – non comporrò La scheda dedicata alla storia. Mi limiterò a cercare un’immagine a corredo del post, probabilmente una copertina.
E ora, tuffiamoci in quel folle flipper che è la mia memoria!
The Adventures of Alundra 101

Un ragazzo simile a un elfo sta viaggiando su una nave diretta chissà dove, quando un fortunale provoca un naufragio.
Il giovane, unico sopravvissuto, viene soccorso da un ex-fabbro di mezza età, che rivede nel ragazzo il suo defunto figlio.
Il nostro protagonista si chiama Alundra e sfortuna vuole che, dopo il naufragio, abbia trovato ospitalità in un villaggio maledetto, funestato da mostri e incidenti. In più, molti dei suoi abitanti soffrono di intensi problemi onirici di ogni genere.
Alundra è una persona sia riconoscente che coraggiosa, perciò aiuterà il villaggio come può… ovvero in modo decisivo: il giovane appartiene a una stirpe chiamata la tribù di Elna, individui in grado di proiettarsi con lo spirito nei sogni delle persone, per liberarle dai loro demoni tanto metaforici quanto reali!
Ambientazione
Il gioco si svolge a tappe obbligatorie in una porzione di mondo precisa, una regione ricca di dungeon che vanno affrontati uno alla volta, in un ordine preciso… perché senza disporre di certi oggetti, non è possibile accedervi!
Come luoghi particolari, al di fuori dei folli dungeon, esistono il villaggio in cui trova rifugio Alundra, un casinò dove è possibile giocare d’azzardo per ottenere premi utili, una statua che ti concede la spada più forte del gioco se sei un pessimo giocatore e infine, l’imprescindibile rete di portali di teletrasporto che ti risparmia decine di minuti di viaggio da una parte all’altra della mappa!
Un fenomeno importante per la storia è un elemento classico di certe storie fantasy: quando molte persone indirizzano la loro fede sincera in qualcosa, quel qualcosa ottiene potere e diventa una divinità!
Alternanza dei dungeon
A grandi linee, Alundra si ritrova ad affrontare dungeon reali e onirici, alternati.
La struttura dei due tipi di dungeon è simile – mostri, trappole, indovinelli – ma per quel che ricordo, i dungeon onirici hanno più trabocchetti ed enigmi: io la vedo così, le nevrosi e le ossessioni della gente assumevano l’aspetto di tutti questi ostacoli!
Ma nel gioco non viene mai detto…
Indimenticabile il doppio dungeon onirico dei gemelli, con struttura ed enigmi quasi simmetrici! :D
Indimenticabile anche il dungeon finale: sono riuscito a finire la partita una sola volta, perché era necessario trovare delle chiavi magiche per accedere alle diverse zone del castello-santuario e usandole nell’ordine sbagliato, ci si bloccava! Per quel che ricordo…
Mi pare che i mostri più comuni di Alundra fossero un po’ standard: c’erano di certo dei blob gelatinosi, forse dei goblin zannuti, scimmie molto evolute… erano più particolari i boss, come la succubus, l’idolo di pietra e il re delle scimmie!
Armi e magie
Tutti gli eroi fantasy hanno bisogno di un equipaggiamento adatto e anche Alundra ha alcuni tipi di armi dalla sua
- una da taglio, che viene obbligatoriamente sostituita dalla sua versione più potente al suo ritrovamento
- una serie di armi speciali secondarie: forse un boomerang, di sicuro la mitica bomba a tempo, la morning star… per chi sbanca il casinò, anche la bacchetta magica che non fa consumare punti magia!
Alundra impara anche a usare la magia – sempre a tappe forzate, ché la libertà è una cosa brutta, nei vecchi videogame: ottiene quattro incantesimi legati ai classici quattro elementi, ciascuno dei quali viene potenziato tre volte. #credo
:^P
Ma a ispirare più rispetto e senso di meraviglia della magia, erano proprio le armi: il fabbro che soccorre Alundra viene ispirato, nel corso della notte, dal desiderio di giustizia di chi muore di morte violenta!
Così, al mattino, Alundra si sveglia e il giocatore sente il martello che percuote l’incudine e dice
Evviva! Una nuova arma!
E poi, subito dopo
Oh cavolo! Chi è morto, stavolta?
Questo è uno dei tanti colpi bassi del gioco: mai ‘na gioia di mettere le mani su una nuova arma in modo pulito!
I colpi bassi di Alundra, con spoiler in omaggio
Con altre parole, ho già anticipato che nonostante la grafica pucciosa e pastellosa alla Super NES, Alundra è la sagra delle bastardate! Vediamone alcune…
Chi non vuole spoiler, salti l’intero paragrafo. ;^)
Cominciamo col sacerdote del villaggio: è un adoratore del boss finale! O_O’
Sì, come un prete satanista.
Il culto del boss finale fu vietato dal Re della regione, che sigillò il dio nel suo santuario simile a un castello della Loira e ne fece distruggere gli idoli, ma il sacerdote del villaggio ha continuato ad adorarlo in segreto, contribuendo a mantenerlo in vita e potente assieme a tutti gli alleati mostruosi della creatura, giunta dalle stelle con una meteora.
Già: non si può fare un fantasy con un po’ di profondità senza confrontarsi con Lovecraft!
Alundra viene costretto dal sacerdote – e dal bieco railroading degli sceneggiatori – a pregare il boss, all’inizio del gioco, senza saperlo: questo fa sì che l’essere possa leggergli nella mente. Il momento della rivelazione è clamoroso e scioccante, ma seguito da un evento importante e ricco di speranza…
Alundra riceve l’aiuto di una bambina con un problema particolare: quando la bimba dorme, non sogna. Quando è sveglia, sogna il futuro a occhi aperti!
Prima di ogni missione, due chiacchiere con la bambina permettono ad Alundra di entrare nei suoi sogni profetici e avere degli indizi su dove andare per proseguire nella storia… fino a quando un lupo mannaro spezza il collo alla bimba!
Il boss può infatti leggere nella mente di Alundra, dunque sa che il giovane eroe viene aiutato in modo decisivo dalla bambina.
Ma la bimba viene uccisa solo dopo aver mostrato ad Alundra che il fabbro creerà per lui l’arma invincibile, ispirato dalla morte di non ricordo chi: è la leggendaria spada dei sogni, capace di uccidere anche un dio!
Ma non vedrà la luce in questo modo, dato che il fabbro verrà ucciso dal lupo mannaro!
Addio, gentile figura paterna :°( .
Ma chi è il lupo mannaro? È un fervente seguace del culto del boss finale: un giovane che non sa in chi sta riponendo la propria fede e che, senza saperlo, si trasforma in bestia su volere del dio per uccidere.
Tralasciamo le questioni degli amori non corrisposti – una ragazza ama, non ricambiata, un tizio perso dietro una ragazza dei suoi sogni, che si rivelerà poi essere una succubus – e un paio di drammi famigliari e andiamo al sodo: Alundra non è l’unico membro della tribù di Elna!
Una ragazza col suo stesso potere giunge al villaggio, facendo concorrenza al ragazzo nel liberare i suoi abitanti dai problemi onirici: la ragazza è ostile nei confronti di Alundra, ma la situazione cambierà con lo svilupparsi della storia, aiutando il giovane a superare il doppio dungeon dei gemelli.
Qual è il problema della ragazza? Oh, nulla: sua madre è stata bruciata sul rogo di fronte a lei, perché i suoi poteri onirici erano ritenuti blasfemi! Credo fosse colpa del boss finale, ma non ne sono sicuro, comunque si vede la scena, involontariamente velata dai limiti della grafica del gioco… °◊°
Infine, il colpo basso più fetente: la pessima traduzione, che pareva frutto di un programma automatico, il cui prodotto finale venga blandamente revisionato da una persona distratta.
Due perle fuori dal loro contesto, quelle che mi hanno colpito di più…
Vieni con me! Ti porterò ai cancelli del paradiso rapito!
(La succubus, al ragazzo che la sogna ogni notte)
Ma questo è lo schema piramidale dall’inferno!
(La ragazza con gli stessi poteri di Alundra)
Come ammazzare dei momenti ricchi di pathos e rivelazioni! Per tacere delle lettere sbagliate, tipo Ölisir di forza al posto di Elisir di forza e cose così…
Concludendo
The Adventures of Alundra è un gioco che mi ha colpito per alcuni elementi di originalità – complice la mia minore esperienza di storie del genere, visto che il gioco risale alla fine dello scorso millennio? Può essere, vallo a sapere!
Resta comunque una storia epica, ricca di elementi classici del fantasy, e un videogioco dalla grafica pucciosa, ma ricco di colpi bassissimi e crudeltà inaspettate.
Presenta un livello di difficoltà non incredibile, ma con le sue sorprese – gli enigmi sono spesso tosti! – anche perché non esiste una reale possibilità di grind: l’avanzamento di potere di Alundra è dettato dal proseguire della storia per tappe obbligatorie!
La confezione originale ha anche una pratica mappa del mondo esplorabile, che può tornare utile per individuare alcune zone…
Giudizio finale: goduria astrale! Nonostante la traduzione dei dialoghi e l’ortografia ubriaca…
Link
Non ho trovato un video dell’introduzione migliore di questo, ma ammetto di non essermi applicato molto :P
L’ho trovato più bello di Zelda a Link to the past perchè aveva colonna sonora su cd, scene disegnate in stile anime infatti era opera di Working Design software house sparita, usci pure un seguito però fatto con grafica poligonale.
Il seguito non ho avuto il piacere di giocarlo. Sospetto che, a parte il nome, avesse poco in comune.
Certamente, Alundra è stato un giocone alla Zelda davvero strepitoso, ne ho molti bei ricordi 🙂