Castlevania ha sempre generato qualche perplessità, in molti fan, durante i suoi rari flirt con le tre dimensioni – mi chiedo se sia dovuto alla tendenza conservatrice del fandom di… qualsiasi cosa, perché io, Castlevania per Playstation 2, li ho trovati discreti.
Non eccelsi ma piacevoli.
Come va, allora, con il reboot Lords of Shadow?
Benino, ma non benissimo: il gioco è realizzato con una buona cura, è fluido e dinamico, ma per me, poco ispirato nella costruzione di certi livelli e in altri particolari.
Ma non mettiamo la carrozza di Dracula davanti ai lupi mannari e procediamo con ordine.
Castlevania: Lords of Shadow 101

Anno mille e dintorni, il mondo è sconvolto dall’avanzata delle tenebre: intere regioni dell’Europa sono preda della morsa di esseri soprannaturali e maligni, quali lupi mannari, vampiri e creature goblinoidi di varia natura.
La causa è una, in particolare : una misteriosa potenza ha operato un incantesimo che ha isolato il mondo terreno dal Regno dei Cieli, allontanando l’influenza di Dio e permettendo a creature violente e maligne di prosperare.
L’ultimo bastione a difesa dell’umanità è la Confraternita della Luce, un ordine di paladini esperti nel combattimento armato e nell’uso della magia; numerosi confratelli hanno sacrificato la loro vita, intrufolandosi nei territori dominati dai mostri nel tentativo di arginare l’avanzata del Male, ma ottenendo risultati di poco conto.
Fino a oggi.
Un giovane confratello dotato di grande talento, Gabriel Belmont, ha visto morire sua moglie Marie per opera dei mostri e ha deciso di chiudere i conti con le tenebre, una volta per tutte.
Armato di un’antica reliquia – la croce da battaglia, trasformata dall’alchimista Gandolfi in una letale frusta – forte della magia della luce e di quella delle tenebre, Gabriel è pronto a ridurre in pezzi i mostri che piagano il mondo.
Ma prima, dovrà scoprire alcune scomode, atroci verità…