I figli di Saturno, di Charles Stross

Ho finito di leggere questo libro già da un po’, ma ho lasciato passare in cavalleria la consueta gracchiata in zona Urania perché… barrate la risposta che preferite

  • caldo
  • pigrizia
  • altri impegni

Spoiler: sono tutte corrette!
Ora che ho fatto il brillante, possiamo andare avanti, verso Saturno e non oltre – a questo libro ne segue un altro, accompagnato da un racconto, entrambi inediti in Italia. Credo.

I figli di Saturno 101

Alla fine, ce l’ha fatta: l’umanità si è estinta, lasciandosi dietro un principio di civiltà spaziale ereditata dai suoi servi robot/androidi (sulla questione semantica, arriveremo dopo).
Uno di questi servi è un robot femminile di nome Freya Nakamichi-47, una delle ultime della sua serie di cortigiane-geisha-robot di piacere, esternamente simile a un essere umano, ma dotata di alcune funzioni non tipiche della nostra specie.
A causa di un incidente con una aristo (parte della classe dirigente del nuovo ordine) Freya deve spingere le proprie capacità al limite per poter scappare e sopravvivere, accettando di diventare un corriere per conto della Jeeves Corporation e cacciandosi in un ginepraio senza fine, ma arrivando anche a scoprire delle verità insospettabili sulla propria serie di robot, sui suoi datori di lavoro e sui nemici che, volente o nolente, finisce per farsi nel corso delle sue avventure.

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[Guest Post] Starship – In viaggio tra le stelle con Mike Resnick, di Lucius Etruscus. Prima puntata

Questa volta, la palla marcata Urania Mondadori tocca a Lucius!
Il nostro investigatore e zinefilo mi ha chiesto un po’ di spazio per parlare di un autore che, tra alti e bassi, ha riscoperto di recente, complice la pubblicazione italiana di un suo ciclo di romanzi, e io ho accettato – o in alternativa, il titolo di questo post è tremendamente bugiardo! :P
Scoprite voi quale delle due è quella giusta. :P

Lucius Etruscus
Starship – In viaggio tra le stelle con Mike Resnick

Lo scorso anno il Conte Gracula ha riportato alla luce una parte di me stesso che avevo quasi dimenticato: la mia parte “uranofila”. Sono diventato un appassionato di fantascienza da ragazzo e ho viaggiato per tanti anni nei suoi vari sotto-generi, ma ci sono stati periodi della mia vita in cui mi sono letteralmente cibato unicamente di “Urania” Mondadori, collana che ho amato con passione soprattutto nella sua versione “a quaderno”, quella con l’impaginazione a doppia colonna.
Come recita l’antico adagio, “chi ha il pane non ha i denti, chi ha i denti non ha il pane”, ed è vero in ogni ambito della vita: anche in quello librario. Quando a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta divenni un violento frequentatore di fumetterie e librerie dell’usato, vedevo quintali di “Urania” ovunque, senza che mi interessassero: appena me ne sono interessato, immediatamente è diventato più difficile trovarli. Non impossibile, è ovvio, ma più difficile rispetto a prima.
Quando nel 1996 “Urania” cambiò veste grafica e passò al formato “a libretto” – e osò addirittura tradurre un romanzo di Aliens non tratto dai film! – la collana attirò la mia attenzione e provai qualche suo titolo, non convincendomi particolarmente: erano molto “sperimentali”, così definivo qualsiasi cosa si allontanasse dalla fantascienza classica che adoravo. (Definizione in cui può rientrarci di tutto!) Di lì a poco provai qualche vecchio “Urania” in formato a quaderno e qualcosa mi scattò dentro: purtroppo non ricordo il primo romanzo di questa collana che mi ha fatto innamorare – anche se probabilmente è stato “La ragione dei granchi” (The Perfumed Planet, 1973) di Michael Elder – ma è stato un rapporto lungo e intenso.

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2001 Nights, di Yukinobu Hoshino

Cosa unisce astronavi e fate?
Di norma, non molto, almeno quando si parli di fantascienza standard; nel caso di Yukinobu Hoshino, con 2001 Nights, abbiamo un mangaka dedito alla fantascienza, la cui mano è stata benedetta dalla regina delle fate!
Cosa non farei, per scrivere un’introduzione balorda…
Lasciando da parte il mio animo giocherellone e tornando a 2001 Nights, prepariamoci a un viaggio tra successi, tragedie e misteri raccontati con lirismo, grazie alle matite e ai testi del suo autore Yukinobu Hoshino.

2001 Nights 101

Primo volume, scansione

In tre volumi, per un totale di 20 “notti”, Yukinobu Hoshino – autore amante della fantascienza – ci accompagna alla scoperta del futuro dell’umanità nello spazio, come lui l’ha immaginata.
Partendo dai primi esperimenti, che hanno visto l’invio di animali nell’orbita terrestre, e dalle prime spedizioni di “arche” genetiche e sonde artificiali, passando per la creazione di motori capaci di distorcere il tempo e lo spazio, l’umanità di 2001 Nights raggiungerà grandi vette e sprofonderà più volte negli abissi, nel tentativo di scoprire o conquistare nuovi mondi, spesso teatro di misteri o dimora di creature inaspettate.

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