Trails of Cold Steel IV, per Playstation 4

Dopo poco più di due anni, e quasi 600 ore – spalmate tra quattro giochi – ho finalmente concluso la serie Trails of Cold Steel!
È stata una piccola impresa, ormai sto diventando vecchio per i JRPG di impostazione classica. :P
In attesa dell’annunciata serie animata, ammesso che qualcuno si degni di portarla in Europa, ecco la mia gracchiata finale!

Dedico questa battaglia a Barbascura X

Trails of Cold Steel IV 101

È passato meno di un mese, nel gioco, dall’ultimo cliffhanger criminale degli autori, ma i risultati già si fanno sentire: l’Impero di Erebonia sta per dichiarare guerra alla Repubblica di Calvard, insidiando una delle ultime realtà indipendenti del continente, perciò viene istituita una leva obbligatoria ai danni di ragazzi e uomini giovani, per sostenere la carneficina ormai prossima. Un motivo in più per darci dentro e gettare i bastoni tra le ruote ai guerrafondai imbecilli.
L’unica possibilità di evitare la catastrofe consiste nel riunire i diversi membri della vecchia e della nuova Classe VII con l’insegnante dell’ultima, Rean Schwarzer, attualmente in altre faccende affaccendato, quindi trovare sostegno presso tutte le realtà – naturali e soprannaturali – che vogliono impedire all’Impero e al suo oscuro retaggio di cambiare il mondo in peggio.
Sarà necessario scoprire altri aspetti della storia segreta della nazione, così da capire come fermare la forza che sta manovrando tutti, potenti e deboli insieme, spingendoli verso la fine.

Liberate i mastini robottoni della guerra!

PEGI

12:  la storia è un po’ complessa, con diverse sottotrame, ma è certamente alla portata di qualsiasi dodicenne. Inoltre, è ricca di insegnamenti morali!

Ci sono anche insegnamenti immorali.
(Traduzione: Mamma, a volte vale la pena gestire un racket solo perché è divertente.

Violenza: la solita del genere, molto edulcorata – nonostante sparatorie, esplosioni e scontri all’arma bianca, le conseguenze non sono quasi mai quelle che ci si aspetterebbe e non si vede nemmeno una goccia di sangue.

Linguaggio scurrile: alcuni personaggi sono appena un po’ sboccati, ma non ricordo nessuna espressione davvero degna di nota.

Sesso: se escludiamo un’inutile (ai fini della trama) scena di palpeggiamento molesto alle terme, al massimo si vede qualche bacetto casto.

Strega vampira di ottocento anni, in forma di bambina, importuna studentessa di una scuola militare

Gioco d’azzardo: ci sono due casinò in due diverse città, dove si può giocare a blackjack e poco altro. Gli altri minigiochi sono tutti “in amicizia”, pur presentando ricompense in gioco.

Resa tecnica

Il livello di grafica e sonoro è praticamente lo stesso del terzo capitolo, ovvero una versione migliorata dei primi due giochi. Rispetto al precedente capitolo, questo mostra minori rallentamenti.

Eredità

All’uscita di questo gioco, ormai è possibile trovare tutti i precedenti su PS4, perciò è presente un’opzione per ottenere dei piccoli vantaggi (oggetti di partenza etc.) avendo i salvataggi di uno o più dei tre giochi precedenti.

Frontline Edition

Come è già accaduto col terzo gioco, anche questo quarto gioco è accompagnato da un mini-artbook di circa 20 pagine e da un CD audio con una selezione di brani.

Un arazzo incompleto (almeno per me, almeno per ora)

Mi sarei giocato quasi qualsiasi cosa che questa chiaroveggente fosse tutto fuorché umana, tipo “la dea in incognito”, invece rimane un personaggio bizzarro e misterioso

Trails of Cold Steel non è una serie a sé stante come la maggior parte dei Final Fantasy: infatti, oltre a far parte della “collana” The Legend of Heroes, che vede le sue origini negli anni ’80 del 1900, è anche successiva alla serie Trails in the Sky e contemporanea ai due giochi Trails from Zero Trails to Azure.
Questo comporta la presenza di diversi personaggi provenienti dagli altri giochi e continui rimandi a elementi delle loro storie – con tanto di anticipazioni per chi non li avesse giocati – e la fastidiosa sensazione che manchi qualche tessera del puzzle, dato che non tutti i giochi sono stati localizzati almeno in inglese e/o distribuiti su console, da questo lato del mondo.
A parte ciò, la mega-saga sviluppata nei quattro capitoli di Cold Steel vede una degna conclusione, offrendo adeguate (e talvolta complesse) risposte agli interrogativi sorti e rivelando i segreti dietro gli avvenimenti del passato e del presente.

Una marea di personaggi

Quasi tutti i personaggi che hanno avuto posto nel gruppo, nei giochi precedenti, trovano spazio anche in questo capitolo, ciascuno in fasi specifiche della storia, ma tutti anche durante l’epico combattimento finale che chiuderà la storia!
Si avrà proprio l’imbarazzo della scelta, nel momento di decidere chi avrà il proprio momento di gloria contro l’ultimo nemico: dato che i personaggi sono tutti utili, spesso anche dotati di un certo carisma o una buona caratterizzazione, chi gioca potrà limitarsi a esprimere la propria simpatia per i personaggi prediletti – il gioco fa avanzare di livello anche i personaggi non utilizzati, così da non costringere a insane sessioni di potenziamento.

L’ultimo party: tre gruppi e parecchie riserve a scaldare la panchina

Convergenza di tutti i sistemi

I quattro Cold Steel condividono le stesse meccaniche di base, senza particolari stravolgimenti, ma alcune piccole opzioni erano presenti solo nel secondo o nel terzo capitolo; ebbene, in questo quarto gioco, sono presenti quasi tutti i sottosistemi visti finora, dalla “liberazione del potere” del protagonista alla possibilità (qui molto limitata, è come se si usasse un normale incantesimo) di usare i robottoni nelle battaglie minori.
Sul fronte minigiochi, restiamo dalle parti del terzo capitolo: niente Blade, sostituito da Vantage Master; torna la pesca, qui un pelino più tediosa e impegnativa che negli altri giochi; infine, viene aggiunto un mini-gioco che sembra una versione semplificata di Super Puzzle Fighter II Turbo – è abbastanza divertente, ma certi avversari mi hanno tirato fuori di bocca alcune estrose combinazioni di parole maleducate!

Mamma mia, le frasi irripetibili che ho detto contro gli ultimi avversari!

Un aspetto minore: la dinamica “harem”

Un personaggio secondario sfonda la quarta parete!
(Traduzione: *gasp* Non dirmi che hai abbandonato Alisa e Fie per marcare il finale Vivi! Una mossa audace, signore.)

Anche in questo capitolo, i rapporti stretti dal protagonista Rean con i suoi amici rendono più forte la cooperazione in battaglia tra loro; se poi si parla di alleate, abbiamo un ulteriore effetto: determinare quale delle tremila ragazze del gruppo (quasi tutte disponibili) lo farà innamorare!
Come accade in uno specifico genere giapponese, le visual novel, esistono diversi sviluppi di storia (in gergo, route) che portano a determinare chi sarà la fidanzata del protagonista.
Chiunque ami le dinamiche del genere narrativo harem potrà vedere quasi tutte le ragazze – comprese la sua sorella adottiva, la sua ex-insegnante e le sue studentesse – interessarsi al protagonista: arrivare al momento in cui tali rapporti si potranno concretizzare richiederà parecchio tempo, ma poche scelte da compiere, arrivando al giorno prima dell’ultima battaglia per stabilire, finalmente, la donna del cuore di Rean.
Probabilmente, il bel giovanotto di buon cuore che ammalia tutte è un tropo a cui i giapponesi sono affezionati.
A ogni modo, la regola della Gracula parla chiaro

Nel dubbio, punta la strega! :P

Il finale, senza anticipazioni

La questione del finale è un po’ complessa: la premessa per ottenere il vero finale consiste nel fare certe cose l’ultimo giorno di gioco, prima di lanciarsi all’attacco del nemico.
Non si tratta di nulla che sia particolarmente difficile, ma se non si esplorano certi luoghi, si rischia di mancare qualche evento importante: perciò, tocca mettersi d’impegno e andare in quasi tutti i posti visitati nel corso della serie.
Una volta fatto tutto il necessario, e scoperti alcuni altarini, si va a menare il nemico per ottenere un finale non totalmente lieto, quindi si può salvare e ricaricare la partita per riaffrontare il boss.
Questa volta, dopo la vittoria, si apre una finestra di possibilità che porta al reale – e lungo – finale della storia, quello canonico e che riannoda tutti i fili, a cui seguiranno i crediti, accompagnati da un sacco di belle illustrazioni sui personaggi in festa.
A questo punto, insospettito, ho cercato una guida: facendo tutto una terza volta, saltando magari i filmati per non starci un’ora, si ottiene una scena molto interessante dopo i crediti, che pone pesanti ipoteche sul futuro della serie.

E qui scopro che Olbia, in Sardegna, esiste anche nei mondi fantasy! :P

Concludendo

Degna conclusione della serie, Trails of Cold Steel IV completa la storia della Classe VII, un curriculum di studio speciale nel principale collegio militare dell’Impero di Erebonia.
Con circa 150 ore di gioco, questo capitolo offre una storia che alterna politica ed epica cosmica, rivelando i segreti del passato che hanno plasmato il presente nel modo che si vede.
In generale, la resa tecnica e narrativa si mantiene omogenea con quella dei tre titoli precedenti, soprattutto con il terzo capitolo, nativo per Playstation 4 (i primi due nascono per PS3) ma in tante ore passate a fare sempre le stesse cose, un po’ di stanchezza si finisce per accumularla.
Probabilmente scriverò qualche considerazione finale sulla saga in futuro, per oggi ho già gracchiato abbastanza! ;)

Link alle mie gracchiate

Trails of Cold Steel (giocato su PS3)

Trails of Cold Steel II (giocato su PS3)

Trails of Cold Steel III (giocato su PS4)

4 pensieri su “Trails of Cold Steel IV, per Playstation 4

  1. Denis

    Sei proprio un mega fan di questa saga, che non conosco.
    Nel frattempo ho finito New Super Mario e Splinter Cell Pandora of Tomorrow ma non durano 150 ore ma d’altronde i giochi di ruolo sono lunghi con alcuni segreti da scoprire per ottenere una particolare arma o finale segreto.

    1. Forse mega fan è tanto, diciamo che ho apprezzato molti aspetti di questa serie ;) vorrei essere più giovane o avere più tempo da dedicare a opere così impegnative!

      Un gioco come un qualsiasi Super Mario forse potrebbe richiedere meno ore, ma un impegno più concentrato in un arco di tempo ridotto: io probabilmente finirei per dire tante parolacce a causa dei continui errori che farei XD sono scarso, con quel genere :P

  2. Denis

    Si sembra facile Mario ma ha alcuni livelli in cui si perdono vite a nastro, mentre Splinter Cell ha il sistema dei tre allarmi e il gioco è finito e riparti dal checkpoint e non puoi fare sparatorie ma uccidere nell’ombra.

  3. Pingback: Selezione dalla Gracugazzetta, marzo-aprile 2021 – La cupa voliera del Conte Gracula

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